Infanzia e Adolescenza
Chi è un bambino nel mondo antico? Come viene ‘pensato’, accudito, educato? Tutti i bambini sono uguali nella civiltà romana? I maschi sono trattati come le femmine? Quali sono le discipline che studiano i bambini nella storia? I bambini erano utilizzati in contesti di lavoro?
Donne
Chi sono le donne nel mondo antico?
Come vengono pensate e educate le donne? Quali sono le discipline che studiano donne nella storia antica? Esistono testimonianze della violenza sulle donne nell’antichità? Quali erano le condizioni di salute delle donne?
Disabilità
Chi è un disabile nel mondo antico? Come viene ‘pensato’, accudito, educato? Esistono fonti che documentano le condizioni di vita dei disabili nel mondo antico? La medicina antica si occupa del trattamento della disabilità? Esistono documentazioni di integrazione e presa in carico sociale dei disabili nell’antichità?
Strumenti per comprendere passato e presente
Il progetto Medicina e Scienza – Strumenti per comprendere passato e presente intende illustrare come le biotecnologie mediche contemporanee possano essere intese come strumenti di comprensione e fruizione di materiali storici. Una selezione di materiali antropologici provenienti dalla Roma imperiale e tardo antica che narrano storie di vita di particolare rilevanza per l’attualità (violenza sulle donne; disabilità e supporto sociale; alimentazione, stili di vita e salute; lavoro infantile) saranno presentati a studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado e a un pubblico generalista. Questi materiali, il cui accesso è di norma difficile anche per chi ha abitudine all’esperienza museale e alla partecipazione a convegni scientifici, costituiranno lo spunto per affrontare, da prospettive diverse, temi di grande rilevanza nell’attualità: la loro illustrazione da parte di antropologi, storici e storici della medicina è accompagnata da interventi di scienziati e esperti di tematiche sociali, in una conversazione transdisciplinare che ha lo scopo di restituire alla dimensione storica un significato pedagogico per l’attualità.
Alle lezioni ‘itineranti’ si accompagneranno corsi di formazione per docenti e eventi espositivi, organizzati presso strutture di Sapienza Università di Roma: scopo delle iniziative è, da un lato, formare il personale della scuola all’illustrazione delle potenzialità offerte da un approccio disciplinare integrato a materiali storici poco fruibili e, dall’altro, consentire a ‘tutti’ gli interessati la fruizione complessiva di tematiche altamente specialistiche per mezzo di nuovi approcci multidisciplinari orientati alla qualità della vita all’interno di un modello ecologico della salute sensibile alle disuguaglianze. Le biotecnologie mediche possono essere utilizzate per favorire comprensione e fruizione di materiali storici, intesi – al di là del loro valore documentario – come strumenti socialmente utili per il miglioramento delle condizioni di vita attuale; in particolare, intendiamo utilizzare materiali antropologici antichi, studiati attraverso le tecniche più recenti della biomedicina, come modelli da cui partire per strutturare una riflessione critica su condizioni di violenza, marginalità sociale, disabilità, stili di vita.
Attraverso la presentazione di casi studio itineranti che mostreranno e illustreranno reperti biologici di individui di Roma antica e tardo antica, classificabili come soggetti vulnerabili, si intende rendere comprensibile quanto gli stili e l’ambiente di vita interagiscano con le condizioni di salute e di benessere bio-psico-sociale sia delle popolazioni storiche, sia di quelle contemporanee. L’utilizzo di storie di vita antiche consente di veicolare messaggi forti sulle origini di alcuni atteggiamenti sociali relativi a:
- violenza sulle donne
- percezione della disabilità
- minori alimentazione e relazione sociale con le sue multi-dimensioni
- marginalità socio-economica
Tali messaggi vogliono essere pedagogicamente orientati a favorire in un pubblico molto giovane la comprensione dei meccanismi di innesco di reazioni sociali di intolleranza e prevaricazione.
L’iniziativa è ideata in corrispondenza alla policy di Sapienza Università di Roma in merito all’open science e alla costituzione di nuovi format organizzativi per promuovere la responsabilità sociale abilitando nuove prospettive di trasmissione della ricerca. Si vuole comunicare quindi anche la necessità di connettere saperi scientifici e sociali di diversa estrazione, in un’ottica multidimensionale e multi epistemica. L’innovatività della proposta consiste anche nella messa a sistema di risultati provenienti da un approccio integrato tra discipline e nella loro applicabilità alla didattica: l’indagine antropologica, molecolare e lo studio dei contesti di scavo ha consentito di incrociare i dati paleopatologici e paleo nutrizionali con le fonti mediche e letterarie antiche al fine di ricostruire attorno ai reperti una serie di case studies che identificassero la fisionomia di individui vissuti a Roma antica e tardo imperiale, in ragione delle loro specificità biologiche, del loro stile di vita e delle loro abitudini socio-culturali.
Lo studio multidisciplinare: Medical Humanities e Biotecnologie
L’intersezione virtuosa tra approcci metodologici diversi ha consentito la piena valorizzazione delle fonti primarie quali i resti scheletrici umani, i residui di cibo, le realtà abitative e i contesti di sepoltura. Da questa prospettiva, l’interesse per la cosiddetta “cultura materiale” ha assunto un senso più profondo della semplice risposta a una storiografia di tipo concettuale e ideologizzato, di cui fin dagli anni Ottanta si avvertiva il limite rispetto a una ricostruzione più oggettiva dell’Antichità. In generale, le fonti scritte e iconografiche veicolano informazioni più o meno intenzionalmente mediate dalle coordinate culturali e antropologiche che le hanno prodotte e richiedono allo storico uno sforzo di esegesi filologica che anche nel caso dei manoscritti e delle epigrafi ha bisogno di dialogare con la materia del supporto e degli strumenti di scrittura. D’altro canto, l’essenzialità dei dati molecolari risulterebbe parziale e fuorviante, se prescindesse dall’intelaiatura di una cornice di senso più tradizionalmente documentale.
Pertanto, la storia della medicina, abituata da sempre a operare su un terreno vocato alla contaminazione degli ambiti delle conoscenze, si è rivelata ancora una volta capace di far dialogare discipline apparentemente lontane fra loro ma di fatto complementari al fine di una ricostruzione storica fedele. Dunque, l’indagine antropologica, paleopatologica e molecolare sui resti scheletri in dialogo con le fonti storico-mediche, letterarie e iconografiche è diventata l’opportunità di una ricostruzione storica tout court.
Équipe Sapienza Università di Roma
Giorgia Maria Annoscia
Professore Associato L-ANT/08
Alessandra Battisti
Professore Ordinario ICAR/12
Antonella Calogero
Professore Ordinario MED/46
Maria Conforti
Professore Associato MED/02
Emanuela Cristiani
Professore Associato L-ANT/01
Valentina Gazzaniga
Professore Ordinario MED/02
Tommaso Empler
Professore Associato ICAR/17
Giacomo Frati
Professore Ordinario MED/50
Giusti Anna Maria
Ricercatore Universitario BIO/10
Luciano De Sio
Ricercatore L.240/10 FIS/07
Iorio Silvia
Ricercatore L.240/10 MED/02
Giorgio Manzi
Professore Ordinario BIO/08
Marceca Maurizio
Professore Associato MED/42
Midulla Fabio
Professore Ordinario MED/38
Petrozza Vincenzo
Professore Associato MED/46
Paola Grammatico
Professore Ordinario MED/03
Mary Anne Tafuri
Ricercatore L.240/10 BIO/08
Sciarretta Sebastiano
Professore Associato MED/50