Tra gli inumati della necropoli longobarda di Povegliano Veronese c’è T-US-380. Sulla base delle evidenze archeologiche, la necropoli è databile tra la fine del VI e l’inizio dell’VIII secolo d.C.. Si tratta dei resti di buona parte dello scheletro di un uomo che aveva superato i 45 anni e a cui manca la mano destra, il polso e parte dell’avambraccio. Si tratta dell’esito di un’amputazione perfettamente guarita, per cui le ossa direttamente interessate, radio e ulna, mostrano le trasformazioni più evidenti. Altri segni su ossa e denti, oltre ai dati raccolti nello scavo, mostrano che l’individuo era dotato di una protesi armata, probabilmente costituita da un manicotto (di legno?) su cui era inserita una lama ed era tenuto ancorato al braccio da un cappuccio e da legacci in cuoio.

Per una ricostruzione integrale dello studio si consulti il seguente link: https://www.isita-org.com/jass/Contents/2018vol96/Micarelli/29717991.pdf

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